Bergamotto è il nome comune della pianta Citrus bergamia. Il frutto ha una buccia gialla e ha le dimensioni di un’arancia.
Sebbene originario del sud-est asiatico (famiglia delle Rutaceae), la sua zona di produzione è prevalentemente limitata alla zona ionica costiera nella provincia di Reggio a tal punto da diventare un simbolo dell’intera zona e della città. L’area coltivata a bergamotto è costituita dalla fascia costiera Calabra, molto pianeggiante e riparata dal forte vento dello stretto di Messina, grazie alle colline circostanti, per un’estensione di circa 150 chilometri e situata a circa due chilometri di distanza dal mare.


I prodotti del bergamotto sono i frutti, l’olio essenziale, il succo e la polpa.
Il frutto intero normalmente non è messo in vendita al dettaglio, ma utilizzato solo per la trasformazione in essenza. Intero si trova solo dai contadini da novembre a marzo; è possibile ottenere delle spremute come si fa con gli altri agrumi come l’arancio, si può tagliare a spicchi per farne delle insalate o, come per il limone, metterlo nel tè (la buccia è, infatti, ugualmente aromatica).
Il suo utilizzo riguarda soprattutto gli oli essenziali derivati dalla buccia dei frutti nonché dai fiori, dalle foglie e dai giovani rametti. L’olio essenziale di bergamotto è esportato in tutto il mondo per la sua proprietà di donare una nota estremamente fresca alle composizioni di profumeria.
Molto nota è l’area di coltivazione della zona di Melito di Porto Salvo (RC) e in particolare le frazioni di Prunella e Caredia (Lacco), la quale ogni anno, nel periodo tra novembre e gennaio, contribuisce con le proprie piantagioni, al maggior raccolto del frutto del bergamotto. Oltre a contenere componenti che si riscontrano in altri frutti come le vitamine A, C e minerali come potassio, calcio e ferro, le componenti peculiari di questo frutto sono altre.

Bergamotto e composizione chimica: numerose proprietà salutistiche
L’olio essenziale di bergamotto e il succo di bergamotto contengono fino al 93-96% di composti organici volatili, come i monoterpeni (25-53% di limonene), così come discrete quantità di linalolo (2-20%) e acetato di linalile (15-40%).
Le principali preparazioni utilizzate sono gli estratti di bergamotto , ad alto contenuto di flavonoidi, come neoeriocitrina, neoesperidina, naringina (Toth et al., 2015), frazione polifenolica di bergamotto.
La letteratura scientifica suggerisce che il bergamotto (ed in particolare la sua frazione flavonoica) svolge un ruolo importante in diverse aree di interesse come il sistema nervoso, la salute cardiovascolare, l’infiammazione e del diabete.

La frazione flavonoide è in grado di ridurre i livelli proteici delle citochine pro-infiammatorie (Risitano et al., 2014)
In due recenti studi clinici italiani eseguiti per 30 giorni, la frazione polifenolica del bergamotto ad una dose giornaliera di 500 mg o 1000 mg ha portato a ridurre il colesterolo totale, LDL e trigliceridi e aumentare l’HDL, rispetto al basale. (Mollace et al., 2011 ). Tesi confermata da uno studio effettuato due anni dopo dove una somministrazione orale di 1000 mg di frazione polifenolica di estratto di bergamotto ha ridotto significativamente il colesterolo totale, LDL e trigliceridi, aumentando i livelli di HDL, rispetto al gruppo di controllo (Gliozzi et al., 2013)
Inoltre, una supplementazione giornaliera di 500 mg per 30 giorni, ha determinato una significativa riduzione dei livelli di glucosio nel sangue rispetto al basale (Mollace et al., 2011)

Bergamotto, ma come possiamo gustarlo a tavola?
A crudo: si o no? Come utilizzarlo?
Ad esempio, per marinare il pesce crudo o per dare personalità a delle centrifughe molto dolci, preparate con la mela o altri frutti zuccherini. Anche l’olio essenziale, con qualche goccia è possibile una vera rivoluzione.
Come si mangia con carne e pesce?
Per aromatizzare le pietanze bastano pochissime gocce dell’olio essenziale, la “nduja” aromatizzata diventa più leggera, i cibi con note amarognole diventano più interessanti, i crostacei come scampi e aragoste saranno più pungenti e la selvaggina apparirà più delicata.
È con il dolce che sprigiona tutto il suo profumo: l’essenza di bergamotto è perfetta per preparare la crema pasticcera o la marmellata, ecco perché farcire anche i dolci tradizionali ha tutto un altro stile con il bergamotto; in alternativa si può utilizzare anche la scorza.